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Quella strana sensazione del ritorno fisico ai Musei
Il ritorno ai Musei da persone fisiche non è più solo un miraggio.
Chi si ricorda com’è davvero un museo? Abbiamo passato mesi e mesi dietro a visite guidate online, “allestite” gli ultimi due secondi da associazioni trovatosi scoperte nel settore digitale, da non avere più il ricordo di quelle sale gremite di opere fisiche.
Abbiamo perso la percezione di quelle urla dei bambini che, in gruppo, ed accompagnati dalle maestre, entrano per la prima volta a contatto con un’opera — facendosi scappare ogni tanto qualche risata, per una faccia buffa intravista in un quadro.
Non ricordiamo più l’odore della pittura e la straordinaria bellezza di quelle fotografie stampate in grandi formati, che per poterle appendere in casa propria servirebbe riarredare da zero ogni angolo della nostra abitazione.
La pandemia ha stravolto completamente il nostro modo di usufruire dell’arte, rendendo quello che sembra essere ad oggi un più che affermato ritorno nelle stanze delle nostre istituzioni culturali più amate, un’esperienza quasi alienante ed inverosimile.
Abbiamo atteso con ansia questo momento e oggi ci ritroviamo a varcare quelle porte con una predisposizione — e una voglia matta — di lasciarci rapire del tutto anche dal…